La zucca appartiene alla grande famiglia delle Cucurbitacee, molto ricca di varietà, sia per forma che per colore. Le specie più note sono la Cucurbita maxima (zucca dolce) e la Cucurbita moschata (zucca torta o zucca pepona).
È un ortaggio dal gusto dolce che si presta ad una moltitudine di ricette in grado di “riempire” un intero menù dall’antipasto al dolce. Presente sulle nostre tavole per tutto il periodo invernale, si conserva bene congelata per gustarla anche nel periodo estivo.
Dal punto di vista nutrizionale, la zucca è un alimento a basso contenuto calorico essendo composta principalmente d’acqua (94,5g%) il suo apporto è pari a 18 calorie ogni 100 grammi di polpa. Annoveriamo in essa la presenza di vitamina A e di beta-carotene, responsabile del colore di questo ortaggio. Per quanto riguarda l’apporto in minerali, quello maggiormente presente è il potassio accompagnato da un discreto contenuto in fosforo e ferro.
Il beta-carotene appartiene alla famiglia dei carotenoidi che sono dei pigmenti vegetali. Questo composto è una provitamina dal cui metabolismo il nostro organismo è in grado di sintetizzare la vitamina A.
Studi svolti sia in modelli di coltura cellulare sia su modelli animali, dimostrano come i carotenoidi sembrano svolgere un’azione antiossidante e quindi un ruolo preventivo delle malattie degenerative dell’invecchiamento e di quelle cardiovascolari. Inoltre viene loro riconosciuta sia una funzione detossificante nei confronti di composti carcinogenici sia un coinvolgimento, in qualità di modulatori, nei processi di crescita e morte cellulare.
In generale la loro biodisponibilità dipende:
- dalla distruzione dei distretti cellulari in cui i carotenoidi sono contenuti, l’omogeneizzazione e la cottura, per esempio, facilitano la biodisponibilità;
- dalla componente lipidica contenuta nel pasto, che facilita l’incorporazione dei carotenoidi nelle micelle a livello del lume intestinale e il passaggio di queste al sistema linfatico.
La biodisponibilità sembra invece ridotta dalla contemporanea ingestione di fibre o composti liposolubili non assorbibili e dalle interazioni fra i diversi carotenoidi nel lume intestinale (per esempio tra carotene e le xantofille luteina e cantaxantina).
– Riso P, Porrini M. Effetto protettivo dei carotenoidi: il caso “licopene”. 2005 Sinergie e attualità in nutrizione. Atti XXXIII Congresso Sinu;
– Van het Hof K et al. Dietary factors that affects the bioavailability of carotenoids. 2000. Jurnal of nutrition. 130: 503-506.